Programma:

A. F. DOPPLER (1821-1883): fantasia pastorale ungherese op. 26, per flauto e pianoforte

R. CORLIANO’: fantasia sull’ “Aida” di G. Verdi, per pianoforte

P. TAFFANEL (1844-1908): fantasia sul “Freishultz” di C. M. von Weber, per flauto e pianoforte

R. CORLIANO’: fantasia sulla “Traviata” di G. Verdi, per pianoforte

G. BRICCIALDI (1818-1881): fantasia sul “Trovatore” di G. Verdi, per flauto e pianoforte

Dagli squilli di tromba, che affiancavano il pianoforte nell’ultimo inconsueto concerto del 25 marzo, alla dolcezza del flauto che ci guida in questo. Difficile immaginare un contrasto più netto tra due strumenti della stessa famiglia. E quanto si sposa bene il flauto, con il suo suono così vicino alla natura (non per niente il dio Pan ne era un grande estimatore), con queste giornate in cui la primavera finalmente esplode.

Il filo conduttore del concerto è stata la forma compositiva della “fantasia”, comune a tutti e cinque i brani. Nasce spesso dal desiderio del compositore, rimasto colpito dalla bellezza, dalla notorietà o dalla potenzialità di una melodia esistente (da cui la particolare piacevolezza d’ascolto di questo genere), di esplorarne i possibili sviluppi conformemente alla propria visione musicale o all’attitudine dello strumento da lui preferito.

Indovinata inoltre la scelta, nel bicentenario della nascita di Verdi, di inserire tre brani ispirati ad altrettanti “cavalli di battaglia” del grande operista.