A 50 Km a sud di Roma è la cittadina di Anzio, posta su di un promontorio definito geograficamente Capo d’Anzio per la caratteristica forma allungata che crea un’ampia baia esposta a sud, garantendo un clima temperato e riparato dai venti freddi. Rinomata località dai tempi dei romani. Famosissima la Villa di Augusto, ove venne acclamato Pater Patrie, poi di Nerone che la ampliò facendola diventare la dimora dei Cesari che la utilizzarono sino alla dinastia dei Severi. Apprezzata meta turistica di fine ‘800, quando furono realizzati i deliziosi villini che ancor oggi in gran parte la caratterizzano, anche edificati su preesistenti manufatti di epoca romana, proteggendo, così, le antiche vestigia.
I nostri predecessori Soci la scelsero come definitiva sede marittima (dopo la prima a Palo Laziale) acquistando, adonando al Circolo, il piano di rappresentanza dell’ex Grand Hotel delle Sirene. Venne mantenuto l’ampio Salone delle Feste e creata una bella foresteria sportiva, la quale, con la sua posizione (un tempo sulla spiaggia ed oggi divenuta la Riviera Zanardelli), è a pochi metri dal nostro Capanno a Mare, oggi un edificio in muratura. È in questo capanno che c’è la rimessa delle imbarcazioni.
Sul piazzale del rimessaggio sono poste le imbarcazioni di maggiori dimensioni a disposizione dei Soci – con una gru per l’alaggio e il varo – nel Porticciolo Pamphili, antico riparo che chiude a sud il porto fatto erigere da Papa Innocenzo XII a fine seicento e che venne a rinnovare l’antica tradizione di Capo D’Anzio quale ottimo approdo per le navi. La sovrastante terrazza e annesso ottimo ristorante riservato ai Soci del Circolo ed ai loro ospiti completano la struttura.
Sono a disposizione dei Soci oltre venti barche a vela, dalle più sportive Laser alle più tranquille Lightning o i piccoli cabinati Platu 25 della Beneteau, le canoe biposto da mare, i gommoni da condurre anche senza patente. I Soci possono anche disporre dello splendido lancione in legno con tendalino, fatto costruire dal Circolo nel 1971 dai Cantieri Gallinari e riportato a nuovo nel 2015, con un accurato restauro.