Serata di alto profilo, come di consueto, quella organizzata dalla nostra Commissione Cultura. Tutto esaurito presso la Sede Sociale.

Questo il programma svolto:

ILARIA LOATELLI, pianoforte

Programma:

F. CHOPIN (1810-1849): Sonata n.2 op. 35, Berçeuse op. 57

I. STRAWINSKY (1882-1971): L’oiseau de feu [Tre brani, trascritti per pianoforte di Guido Agosti]

R. SCHUMANN (1810-1856): Novelletta n. 8 op. 21

J. BRAHMS (1833-1897): Variazioni su un tema di Paganini op. 35, 1° libro

Il principe degli strumenti per musica da camera, il pianoforte, è stato il protagonista di questo concerto, affidato al fresco vincitore di quest’anno del Premio “Sergio Càfaro”, la giovane e bravissima veronese Ilaria Loatelli.
Le note di Chopin hanno occupato metà della serata, con due cavalli di battaglia come la Berçeuse e la Sonata n.2.

Quest’ultima è certamente la più conosciuta delle sole tre sonate del polacco, con al suo interno la celeberrima “Marcia funebre” la quale, salvo le battute iniziali e finali, si scioglie in una melodia molto dolce, con solo la mano sinistra che arpeggia un delicato sottofondo di colore più scuro. Per poi nel movimento successivo precipitare, lasciando stupito l’ascoltatore, in un vorticoso e travolgente finale di sonata che, per stile e caratteristiche, non aveva precedenti nella letteratura musicale.

Dopo lo stacco della piacevole e moderna trascrizione di tre noti brani del balletto “L’Uccello di fuoco” di Strawinsky, nella quale all’esecutore viene chiesto di richiamare un’intera orchestra dai tasti di un pianoforte, torniamo con la “Novelletta”del coetaneo Shumann nei paraggi musicali di Chopin.

Per concludere con una prova di abilità che, partendo da un “Capriccio”di Paganini, Brahms ha voluto creare: un brano che la pianista Clara Shumann, malgrado il suo grande e ricambiato amore per Brahms, definì ineseguibile.