Programma svolto:
•HAYDN (1732-1809): Sonata Hob XIV-32 in si minore
•I. STRAWINSKI (1882-1971): Trois mouvements de Petrouchka
•R. SCHUMANN (1810-1856): Novelletta op. 21 n. 3. – Sonata op. 22 n. 2 in sol minore
•F. LISZT (1811-1886): Rapsodia ungherese no. 13
Un privilegio per pochi: così potremmo definire il fatto che per la prima volta al nostro Circolo e, certamente, in qualunque Circolo italiano, abbiamo avuto eccezionalmente, grazie ai soci Silvio e Matteo Ciampi, un pianoforte Fazioli gran coda, lo straordinario strumento musicale italiano presente nei più rinomati ambienti musicali e sale da concerto del mondo, avendo ormai affiancato, e per molti competenti estimatori superato, il rinomato Steinway quale “gold standard”, quale numero uno dei pianoforti.
Il prezioso e imponente gioiello è stato affidato alle ispirate mani di Elias Opferkuch, giovane ed eclettico talento tedesco in piena parabola ascendente.
Intelligente ed accattivante, oltre che tecnicamente difficilissimo in molti brani, il programma proposto: dall’austriaco Haydn dalla grande chiarezza ed eleganza formale, al tumultoso Strawinski del balletto Petruska (o Petrouchka a seconda della translitterazione) trascritto per pianoforte da Strawinski stesso per il grande Rubinstein. Un salto di quasi centocinquant’anni con un intero universo musicale in mezzo. Che è l’universo musicale nel quale ci siamo trovati confortevolmente adagiati nel secondo tempo con due tra i compositori più amati dell’ottocento: Schumann con due esempi fra i più godibili del suo repertorio, e Liszt con la travolgente rapsodia ungherese che ci ha fatto concludere in letizia questa serata speciale.