Pure stasera l’emozione è tanta
nel veder la compagine sociale
viva e più numerosa del “sessanta”….
quando “pischello” entravo in queste sale.
Eravamo ridotti al lumicino
nonostante trionfi in tempi andati
sembravano segnati dal destino:
sempre più pochi … ma non abbacchiati.
E nell’orgoglio della tradizione,
da provati “velisti” e “canottieri”,
mettemmo nuovo impegno e gran passione
a cercar nuovi sbocchi più di ieri.
Ci sembrava l’avessimo trovati
nell’occasione ghiotta appetitosa
degli impianti dei nostri “deputati”
sulla golena de’ l’Acqua Acetosa …
E insieme a loro fummo ben contenti
di riportarli “a lustro” in “convenzione”
non prevedendo che da “paraventi”
n’avrebbero ripresa la gestione,
e noi rimasti male, anzi “maluccio”,
preso atto di questa conclusione,
che c’ha lasciati come “don Falcuccio”…
cercammo qualche nuova soluzione.
Partendo da due campi lì vicino,
con grande fede e spirito di lotta,
s’è riavviato un fulgido destino
grazie ai soci chiamati “della grotta”.
Insieme con noi, vecchi “fondatori”
-andatevi a veder chi e quanti siamo-
da allora, conquistati nuovi allori,
voi “nuovi”con orgoglio qui accogliamo.
E da quanto vissuto fino a ieri
nella scia di chi ci ha preceduto
ricordate che siete “canottieri”
del Circolo più vecchio è risaputo
ed ora non ci resta che intonar
Tevere Remo evviva
hip. hip urrà.
Roma, 17/3/2016
Piero Manocchio