Con l’allungamento della vita e quindi con il progressivo invecchiamento della popolazione anche il cervello umano invecchia e può ammalarsi.
Questa patologia comporta l’impoverimento e la scomparsa delle cellule cerebrali.
E’ un processo molto lento che dura dai 10 ai 15 anni e nel tempo distrugge silenziosamente milioni di neuroni prima di manifestare dei sintomi.
Questa malattia, comunemente chiamata demenza senile si sviluppa generalmente nella sindrome dell’Alzheimer.
Con un percorso irreversibile e progressivo la degenerazione delle cellule neuronali si espande in tutto il cervello. Colpisce la memoria, altre funzioni cognitive, il pensare, il parlare, il camminare e il controllo delle attività del corpo.
Si crea quindi uno stato di confusione e di disorientamento spaziale e temporale.
In Italia colpisce il 5 % delle persone con più di 60 anni ; le stime ufficiali parlano di 1,2 milioni di ammalati. Entro il 2050 nel mondo si dovrebbero avere 135 milioni di persone affette dalla demenza di Alzheimer.
In questi ultimi anni si è sviluppato un metodo per alleviare le conseguenze di questa malattia, chiamato “Protocollo allenamento del cervello”.
La sera del 5 maggio discuteremo con la Fondazione Igea, con i ricercatori del CNR e dell’Università di Roma come prevenire questa malattia e che orizzonti di soluzioni si possono prevedere nei prossimi anni.
Sarà anche affrontato il tema dell’ informazione sia come attività di prevenzione che come assistenza