18 marzo 2015. Incontro di Economia a Ripetta, ore 19,30
“In mezzo al guado. Scenari sull’Euro e l’Italia” Dibattito/Incontro. Commissione Cultura
Hanno partecipato:
- Sandro Gozi, deputato, Sottosegretario agli Affari Europei, professore di diritto delle Istituzioni Europee;
- Paolo Guerrieri Paleotti, Senatore, membro della Commissione Bilancio del Senato, professore ordinario di Economia Internazionale;
- Fabrizio Saccomanni, già direttore generale della Banca d’Italia e Ministro dell’Economia e delle Finanze, Vice Presidente dello IAI.
- Moderatore il Socio Gerardo Pelosi, giornalista de Il Sole-24 Ore.
L’economia italiana e quella europea, due realtà così interconnesse da essere in realtà la prima una semplice faccia della seconda, sono di fronte a scelte imminenti e determinanti per il loro futuro. Ne parliamo con tre dei maggiori esperti di economia ed Europa politica, in posizioni nazionali chiave nei campi di loro competenza “A sei anni dallo scoppio della grande crisi, le prospettive economiche dell’area Euro mostrano un primo significativo miglioramento, grazie a mutamenti nel contesto internazionale decisamente favorevoli. È un’inversione di tendenza positiva, anche se la ripresa in corso appare modesta, tenuto conto del crollo della produzione e occupazione in questi anni di crisi. In cima alla lista delle priorità della politica economica europea figura così l’obiettivo di trasformare la ripresa in una vera fase di crescita stabile e sostenuta. Ma è una sfida complessa e costellata di difficoltà.
Per l’economia italiana è fondamentale che si verifichi un miglioramento della congiuntura europea. Tornare a crescere è una sorta di imperativo categorico per l’Italia, per recuperare competitività e smaltire l’elevato stock di debito pubblico accumulato nel tempo. A questo fine, oltre al rilancio della zona euro, servono riforme importanti a livello domestico in grado di rimuovere le rigidità strutturali che hanno finora impedito all’economia italiana un positivo aggiustamento ai nuovi equilibri globali.
Solo così si può sperare di conseguire un vero e duraturo rilancio della nostra economia.