Un piccolo gruppo (oggi sono 87…) di Soci coraggiosi, sempre vitali, dotati di grande spirito sociale ed attaccamento al Sodalizio. Consegnato dal Presidente un diploma speciale.
Nel lontano 1978, il Tevere Remo perse l’utilizzo delle belle ed ampie attrezzature sportive all’Acqua Acetosa in uso alla Camera dei Deputati. Contestualmente, il Circolo, grazie anche all’autorevole intervento della Camera dei Deputati presso il Demanio, prese in affidamento un’area golenaria attigua al Tevere, la cui Concessione a favore della stessa Camera era in fase di scadenza. Era l’Area dove oggi gravitano i nostri impianti sportivi.
Il difficile, però, doveva ancora venire… Raggiunta l’intesa, si pensava, infatti, che la costruzione della nuova sede sportiva era solo questione di tempo e sarebbe dipesa solo da aspetti di natura tecnica e finanziaria. Non fu così, purtroppo: intervennero una molteplicità di problematiche di natura amministrativa ed autorizzativa che misero a dura prova l’intero corpo sociale.
Fu un momento terribile per il Circolo e per gli amanti delle pratiche sportive. In moltissimi (oltre 200) non resistettero e scelsero di abbandonare il Sodalizio; fu concreto il pericolo di non riuscire a mantenere in vita un Circolo con la storia, le tradizioni, le passioni e la visibilità del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo.
I Soci che restarono, però, orgogliosi e radicati ai colori del Circolo, si rimboccarono le maniche e progressivamente riuscirono a risollevare le sorti del Tevere Remo. Tutto, quindi, nacque dalla caparbietà con la quale quel piccolo gruppo continuò a frequentare l’unico e disagiato campo da tennis, con annesso spogliatoio gelido e «fatiscente» messoci temporaneamente a disposizione dalla Camera dei Deputati.
I Soci di allora, amanti dello sport, sfidarono quei momenti con spensierata gioia, affrontando condizioni ambientali e logistiche veramente difficili e di grande disagio. ….Anzi, i Soci trovavano il modo per divertirsi e scherzare sulle difficoltà.
Nel contempo, però, la macchina del Tevere Remo continuò a marciare ed ora si può affermare con orgoglio, vedendo le attuali strutture sportive, di aver avuto la forza di rifondare il Circolo, consentendo anche alle future generazioni di avere il privilegio di portare i nostri colori sociali .
Per ricordare quel memorabile periodo, fu istituito nel 2003 per questo gruppo di Soci, all’epoca ancora iscritta al Circolo (circa 170), un riconoscimento particolare ed unico: «L’Ordine della Grotta», del quale nessun altro Socio potrà far parte. Ciò non ha significato fare un Circolo dentro un altro Circolo, bensì dare un riconoscimento distintivo nel tempo ed unico a quei pochi Soci coraggiosi («gruppo scelto»).
Oggi, tra i Soci appartenenti all’Ordine della Grotta (rimasti in circa 90 e…purtroppo sempre più anziani….), ricorre l’usanza di celebrare periodicamente, in occasione di un giovedì sociale, l’evento: rivedersi tutti insieme a cena e ricordare momenti belli e brutti, divertenti ed amari del nostro Sodalizio, condividendo valori, tradizioni, passioni anche con gli altri Soci che non possono far parte di questo particolare Ordine. Quest’anno l’appuntamento è fissato per il 21 marzo a Ripetta, in occasione del Giovedì Sociale.